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Raccolgo sentimenti, carezze non date, amori senza brecce, esistenze fragili di incontri di strada, nella finzione tutto va bene. Eppure basta poco, un sorriso appena velato e il mondo è tuo. La poesia raccoglie spasmi di un sentire che rende vivibile il viaggio di andata, permette di giungere nudo agli occhi di chi vede, di chi ascolta, esploro ciò che latente sotto pelle scorre. Tutto si rivela nel silenzio di un abbraccio, silenziosamente. Si muore, si rinasce, in questo fluire vivido che il cuore tocca, passo la mano alla scrittura, ah anima bella.
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A José arriva un regalo per posta. E un romanzo. Leggendolo scopre, terrorizzato, che in quel libro si racconta la sua stessa vita. Chi glielo ha inviato? Con quale scopo? Nel libro si narra anche un'altra storia: quella del suo autore, Fernando. Una sera Fernando torna a casa e trova il corpo senza vita di sua moglie, che si è suicidata. Com'è possibile che non avesse sospettato nulla? Chi era lei vera-mente? Il commissario Alfonso, appena andato in pensione, teme la solitu-dine. Per una ragione che non riesce a spiegare, prova pietà per Fernando e decide di aiutarlo a scoprire i segreti della vita di sua moglie.
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Siamo nel 1347 e Roma è in sviluppo, mercanti e artigiani sognano ricchezze simili a quelle dei Comuni di Firenze e di Milano. Al governo di Roma c’è Cola Di Rienzo, amante dei classici e propenso all’ascesa di una nuova borghesia. Nico, sedici anni, figlio di un taverniere, non vuole proseguire il lavoro del padre e studia per imparare le leggi e conoscere il pensiero degli antichi romani. Il caso fa incontrare a Nico una giovane e vivace ragazza, Elisa, bellissima, di famiglia nobile. È fuggita di casa e chiede di essere nascosta. Nico la fa accogliere e nascondere dal suo precettore, papà Matteo, seguace di Cola Di Rienzo. La scomparsa di Elisa però porta la nobiltà a reagire, immagina che Elisa goda dell’appoggio di Cola, vuol rovesciare il governo comunale e provoca tumulti in città. Cola in un primo momento resiste, ma alla fine si dimette, Elisa è costretta a fuggire da Roma per non essere riportata in famiglia. Nella fuga è aiutata da Arminia, amica di Nico. Nel 1348 si diffonde anche a Roma la Pesta Nera. Il mondo è sconvolto, Elisa e Arminia scompaiono, Nico si affanna nella ricerca. Il mistero si scioglie con un colpo di scena finale. Papà Matteo affida a Nico la biografia di Cola di Rienzo. Sarà lui il misterioso Anonimo che ha permesso a noi moderni di conoscere questa breve storia di Roma.
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Lunedì mattina, tangenziale Ovest di Milano. Matteo guida la sua auto mentre riflette sulla sua vita: ha un buon lavoro che ha la fortuna di condividere con il suo migliore amico. È giovane, di bell’aspetto, sposato con una donna meravigliosa della quale è innamorato, ma sarà l’ultimo giorno in cui Matteo vivrà nell’illusione di una vita perfetta. Per una serie di fatti inaspettati si ritroverà a dover ricominciare da zero e lo farà da Firenze, la città in cui è nato. Qui ritroverà un vecchio zio che gli infonderà il senso di appartenenza alla sua famiglia e qui legherà in maniera indissolubile il suo destino alle persone con le quali entrerà in contatto. Firenze lo accoglierà tra le sue braccia offrendogli l’occasione di una rivincita e di una vita nuova che credeva perduta per sempre.
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L’esperienza poetica di Angelo Sirena continua a inseguire un equilibrio tra la ragione e l’ineffabile, la memoria che sbiadisce e la ricerca dell’eterno, incentrandosi su un nodo tragico intriso di solitudine, meditazione, dubbio e pretesa di senso. La realtà appare come caos germinale di difficile messa a fuoco e la sua decifrazione si esprime in grumi espressivi o lenti spettacoli introversi sul proprio destino che ricorda, a tratti, il nichilismo apatico di Gozzano. Al profondo scetticismo dei lavori precedenti in cui l’uomo appariva lo spettatore inerte alla finestra del tempo, viene adesso opposto l’argine di una rivelazione, di un sentore divino che spalanca le porte alla speranza.
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Cambiare visione, assumere un punto di vista diverso, spostare apparentemente la visuale per vedere meglio; è ciò che invita a fare Marco Tabellione con questo saggio. Attraverso le parole illuminanti e divergenti dei poeti, l’autore offre una panoramica sulla contemporaneità, nei suoi aspetti psicologici, sociali e ideologici, nel tentativo di offrire uno sguardo nuovo, lo sguardo “tra le nuvole” della poesia, forse persa nei meandri celesti dell’immaginazione, ma almeno in grado di guardare tutto dall’alto e dunque in profondità. Un’immersione straniata che permetterà di ipotizzare nuovi stili mentali e comportamentali, propri di una vita che potrà allora davvero dirsi poetica. Data di uscita: 11 luglio 2025 Ciccando su “Aggiungi al carrello” e procedendo con l’acquisto effettuerai un pre-ordine. Il libro sarà inviato subito dopo la data di pubblicazione.
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Giotto è un uomo tormentato, da sempre alla ricerca di sé, del proprio posto nel mondo e di qualcosa che dia senso alla sua aspettativa di esistenza. Vari sono i tentativi di ottenere un riconoscimento da parte del mondo esterno e di un riscatto: il pugilato, l’ingresso nei gruppi della microcriminalità, l’amore per Marta. Ma tutto si rivela inutile: troppo dolorosa è la realtà, che sfocia in attacchi di panico, depressione, bullismo o amori non corrisposti. Tutti ingredienti che cancellano brutalmente le aspettative che Giotto si crea. È ormai adulto quando ripercorre in un viaggio interiore il film della propria vita, attraverso sette momenti cruciali che coincidono con sette caffè, di fronte ai quali avvengono gli incontri con le persone che nel bene o nel male lo hanno segnato, in una resa dei conti del non detto. Nel dipanarsi del racconto, emerge la ricostruzione di un’identità fragile e frammentata, ma ostinata a sopravvivere. Una vita vissuta in modo zoppo, con un piede nella realtà e l’altro nella fantasia. Data di uscita: 11 luglio 2025 Ciccando su “Aggiungi al carrello” e procedendo con l’acquisto effettuerai un pre-ordine. Il libro sarà inviato subito dopo la data di pubblicazione.
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L’umanità, guidata da un eccesso di razionalismo, ha intrapreso un cammino seducente che prometteva progresso e benessere, ma che oggi mostra il suo volto più inquietante. Le crisi globali – politiche, sociali e ambientali – svelano l’inconsistenza delle risposte dominanti: da un lato la fiducia assoluta nella scienza e nell’Intelligenza Artificiale, dall’altro l’attesa passiva della salvezza divina. In questo scenario, Elìaba offre una lettura lucida e coraggiosa, svelando come questa strada porti inevitabilmente verso l’autodistruzione. La sua proposta, radicata in una visione cristiana autentica, intende presentarsi come vera alternativa per chi cerca una svolta di senso e speranza.
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Esiste un infinito dibattito mediatico su rap e trap, sulla loro “pericolosità”, sulla violenza presente nei testi. Questo dibattito, però, è spesso privo di ogni riflessione intellettuale e, muovendosi a partire da pregiudizi, finisce con il rafforzare gli stereotipi e con il nutrire le disuguaglianze. Lo scopo di questo volume è quello di dare ai lettori una nuova prospettiva teorica – nello specifico linguistica e letteraria – attraverso cui osservare il fenomeno, per capire la natura di questa violenza e per imparare a darle il giusto peso. All’interno del libro, il rap viene trattato come vero e proprio prodotto letterario, e si propongono analisi concrete di alcune delle opere più “controverse” al fine di comprenderne le intenzioni e di riflettere sul perché di un certo tipo di ricezione da parte del pubblico.