E-shop

  • Cara Nic... il fenomeno della violenza sulle donne è ancora in gran parte ignoto e nascosto perché il più delle volte non denunciato dalle vittime... ed è solo per cause esterne che può venire a galla... cambiare mentalità, modi di pensare, atteggiamenti e retaggi così perversi e crudeli è opera ardua, ma voglio con tutta me stessa metterti in guardia affinché tu possa vivere felice da donna libera, fiera di fare le tue scelte senza condizionamenti, di non accontentarti di chiunque ma di innamorarti di un uomo che ti rispetti sempre e che sappia apprezzarti per quello che sei. La vita non è quella delle favole e difficilmente incontrerai il principe azzurro a meno che non sia carnevale, ma la vita è bella e degna di essere vissuta al massimo senza mai arrendersi perché non sempre tutto è quel che sembra e che ogni cosa prima di giudicarla va vissuta. Ci sono poi cose che mi auguro tu viva, altre che tu possa solo conoscerle ed infine alcune che spero non vivrai mai. Adesso non imbronciarti per favore ed ascoltami come solo tu sai fare, perché è di queste ultime che ti voglio parlare.
  • Stefano è un pianista di successo che, separato dalla moglie, continua a inseguire il sogno di un’ambiziosa opera sinfonica. Una sera, dopo un concerto, la moglie torna a trovarlo, vorrebbe metterlo in guardia, non sa neanche lei da cosa, lo aveva promesso alla madre di lui prima che morisse. Un evento tragico giunge così a sconvolgere la vita di Stefano che, in preda allo sconforto, nonostante l’assistenza della ex moglie, non riesce a reagire, e si lascia andare sempre di più. Intanto una misteriosa presenza comincia a incombere sulle loro vite, forse l’anima di un compositore amico di famiglia, dalla cui figura Stefano è ossessionato. Nonostante tutto, alla fine, la salvezza potrebbe giungere dalla musica stessa, quando tutti i nodi dell’intricata vicenda cominceranno a sciogliersi.
  • Massimiliano, trentino d’adozione, è un geologo appassionato di montagne da poco andato in pensione. Separato e con un figlio che vive in Spagna da diversi anni, è rimasto praticamente solo e deve rifarsi una vita. Porta con sé però un grave dolore: due anni prima un incidente sulla neve gli ha portato via Elena, la sua compagna, l’amore della sua vita. Da allora sembra che per lui non ci sia più alcuna felicità ed è arrivato a fuggire dai monti, e si è chiuso definitivamente in se stesso. La lettura di un libro tuttavia gli ridona la voglia di ricominciare, rispolverando un progetto che aveva in mente di realizzare proprio con Elena: prendere in gestione un rifugio in montagna. Massimiliano si trasferisce quindi in Abruzzo, sua regione natale, per diventare gestore di una piccola baita nel cuore della Majella. Un rifugio con vista mare, di cui anche la sua compagna era innamorata! Da lì prende avvio una nuova vita per lui, una vita da rifugista. Così fra tramonti e bufere, camminate e sciate, con l’alternarsi delle stagioni nel lento scorrere del tempo, Massimiliano riscopre sé stesso. Ma dopo varie vicissitudini e grandi cambiamenti, un evento stravolgerà tutta la sua vita.
  • “Ma tu perchè non ti fai crescere i baffi e ti metti a fare Freddie Mercury, sei uguale!” disse Franco Zanetti (direttore di Rockol) a Diego Regina. Da qui tutto ha inizio, da qui Diego Regina diventa l’interprete del repertorio dei Queen come frontman dei Regina Queen Tribute, cover band dall’incredibile seguito di pubblico e dall’inequivocabile talento che li condurrà alla finale del programma televisivo Italia’s got talent. Diego, Andrea, Davide e Damiano all’apice del successo e reduci dall’esperienza televisiva soddisfacente, tornano nel loro amato Abruzzo per pianificare le date di un tour fitto di appuntamenti, anche fuori dall’Italia. Lo scenario dentro il quale Diego si muove brilla delle migliori aspettative, una luce tanto forte da poter accecare e così in una maledetta notte di settembre, di rientro da un concerto, la macchina sulla quale viaggia la band esce fuori strada. Tutti illesi tranne Diego che riporta i danni peggiori, trauma cranico e coma, una lenta e dolorosa degenza, un conseguente cambiamento fisico e vocale. L’incidente segna la linea di confine tra un prima e un dopo. L’amore tormentato, l’assuefazione all’alcool, le notti brave diventano un ricordo malinconico e nella sua seconda esistenza Diego si scopre un uomo nuovo, attraversa il buio pesto ma con la grinta e la tenacia da rocker in fondo, mai abbandonate, ritorna ad occupare il posto d’onore nel cuore dei suoi fans. Questa è una storia intensa, fatta di musica e di sogni, forte come le emozioni più vere, potente come il coraggio.
  • Le arti e la bellezza sono un esercizio autoreferenziale destinato agli intellettuali o possono concretamente aiutarci nella vita quotidiana? Esiste una forma artistica colta che possa definirsi autenticamente popolare? L’arte può cambiare il destino delle persone? Può essere un mezzo di sopravvivenza e non solo di sussistenza? Da questi ed altri innumerevoli interrogativi, oltre che da una vita trascorsa nella produzione artistica, è nata, nell’autore di questo libro, l’idea un po’ utopistica che le forme artistiche, sia per il creatore che per il fruitore, o anche per l’interprete nel caso della musica, possano essere una via di fuga essenziale nella nostra esistenza, sempre più circondata da alienazione, mercificazione, volgarità. Ha senso dire che l’arte è il cibo dell’anima? Ovviamente si, ma le arti sono molto di più: piacere, conforto, esempi e ragioni di vita, modi di cambiare il mondo. Molti intellettuali ed artisti del passato si sono chiesti se l’arte potesse essere un mezzo rivoluzionario. La domanda è mal posta, perché le arti sono un utensile che serve all’uomo per esprimere il meglio di sé e la rivoluzione sta proprio qui: si tratta di una rivoluzione interiore che ci permette di essere persone libere. Questo testo non vuole proporsi come disquisizione da esperto ma piuttosto un libretto di consigli per stare meglio mediante l’arte e la bellezza, per fuggire dalle frustrazioni del quotidiano e giungere al fine ultimo di convivere felicemente con noi stessi.
  • Dapprima un tentativo di strangolamento non andato a buon fine, quindi una risolutiva spinta dal balcone del terzo piano ha spento la vita di Manuela Licitra, una quarantenne locale nata da genitori siciliani. Un omicidio apparentemente inspiegabile data l’esistenza asettica della donna, nubile e la cui unica preoccupazione è accudire la madre malmessa e vedova da troppo tempo. Questo è il preludio del nuovo enigma che incarta e scombina i pensieri di Giulio Fantini, farmacista per hobby e sagace investigatore all’occorrenza che non disdegna gli ammiccamenti appetibili del nuovo vicequestore di Chieti anche se la sua ferma volontà è riconquistare il cuore di Claudia da cui sta aspettando un figlio. E così entrambi, poliziotto e farmacista, iniziano ad indagare sulla regolare e regolata presunta quotidianità della vittima...
  • Trascurabili tracce di vita è un romanzo breve che mescola vicende di vari personaggi coinvolti in un terribile incidente stradale a Selva Adriatica, una fantomatica città del centro Italia. Sono vite a perdere, spesso drammatiche, o meglio, come recita il titolo del libro, sono trascurabili tracce di vita che compongono un affresco crudo, ma al tempo stesso surreale e delirante, della difficoltà dell’esistenza nella società attuale. Sono L’ambiguità, la doppiezza del comportamento, la violenza psicologica a dominare sotterraneamente ogni azione dei vari protagonisti. È spesso la musica pop anni 70 e 80 a trascinare ciascuno in mondi paralleli strani e inquietanti, per compensare le carenze affettive di ogni protagonista o per rendere più accettabili le proprie insoddisfazioni. Lucarini ci fa annegare nel suo universo tragicomico, atroce e surreale al tempo stesso, facendoci spesso perdere riferimenti spazio temporali certi.
  • Il protagonista di questo libro è un piccolo borgo, Bisenti, teatro dell’infanzia e della prima gioventù, cui l’autore si riavvicina nella tarda maturità. Uomini e donne semplici, ricchi di spiritualità ed autenticità, si avvicendano attraverso l’intercalare delle stagioni. Scorrono le stagioni metereologiche e con esse le stagioni della vita, portandosi dietro gioie e dolori, amori felici e amori disperati, tradizioni popolari e tradizioni famigliari, gioventù e vecchiaia, nel silenzio o nel clamore di un tempo che inesorabilmente trascorre, scrivendo indelebilmente la storia di ognuno. Impressi nelle pagine resteranno vive storie, tradizioni e personaggi, altrimenti offuscati dalla lotta quotidiana alla sopravvivenza.
  • Lamerica

    14,00
    Dall’Unità d’Italia fino agli anni 20 del secolo scorso, vi è stata una forte emigrazione italiana verso le Americhe, l’Australia ed alcuni Paesi Europei. Dei trenta milioni dei migranti, un terzo circa, é tornato in Italia, per nostalgia, per fallimento, per difficoltà di integrazione, per aver accumulato una modesta ricchezza. Ad emigrare furono soprattutto i mezzadri ed i minatori per fuggire da una condizione di miseria. Ma nei nuovi Paesi non sempre trovarono condizioni favorevoli e non tutti riuscirono a migliorare le loro condizioni di vita. Questo romanzo racconta delle vicende di due ragazzi, mezzadri marchigiani, che, emigrando negli USA, hanno incontrato molte difficoltà, fino a dover tornare in Italia, e del ruolo della loro madre, vero leader della famiglia, perennemente impegnata a ricercare un diverso destino per i figli, che li affrancasse dalla mezzadria. Alla fine anche il suo ruolo di “ Vergara” viene messo in discussione dal determinarsi degli eventi.
  • Suoni, musiche, giochi di parole, paesaggi e profumi, contornati da aneddoti e metafore, portano l’autore a ripercorrere la sua vita e soprattutto la vita di un caro amico dotato di valori fisici e mentali straordinariamente fuori dal comune e partendo da queste rare doti, decide di prendere e apprendere tutto il bene che ne viene scaturito. I due amici condividono, non solo la quotidianità della città abruzzese dove vivono, ma anche tante attività sportive, una su tutte, l’atletica. Fanno da cornice persone, personaggi e figli del mondo, che si susseguono in un racconto di vita vissuta, come tessere di un grande puzzle. Pezzo dopo pezzo, ogni tassello trova il suo posto e il risultato finale sarà un mosaico di esperienza e di vita, di ricordo e di speranza, che avrà come epilogo un invito finale.
  • Un tuffo nell’opera toccando con mano il vissuto dei protagonisti. L’idea di partenza, pensare il calcio come la cosa più importante tra le cose meno importanti. L’attrattiva è data dall’esistenza di personaggi veri o di fantasia che in maniera diversa e del tutto personale hanno provato e condiviso emozioni con complicità e coinvolgimento, catturando il lettore e colpendolo con la metafora che nel calcio, come nella vita solo con amore puoi giocare una partita vera. Il racconto porta i protagonisti indietro nel tempo e consente alle nuove generazioni di assaporare quel gusto per lo sport e per la vita sociale che a volte fatichiamo a spiegare ai nostri figli, la nostalgia che viviamo. Una storia Intrigante. Un libro dinamico, che consente tuttavia pause e riflessioni.
  • 1564 Due amici si rincontrano dopo diverso tempo. Tancredi e Omar sono sempre stati uniti, entrambi sono dei commercianti, seppur provenienti da parti del mondo opposte. 1566 Una guerra imperversa in tutto l’Adriatico. La flotta turca ha già annientato tutte le fortezze, ad eccezione di quella di Tollo e di Pescara, quest’ultima sarà la prossima a subire l’attacco. Si avvicinavano sempre più all’obbiettivo di conquistare le Isole Tremiti, imponendo la loro supremazia con le loro 105 galee. L’ammiraglio Pialy Pascià doveva scontrarsi con Giovan Girolamo Acquaviva I, ma si scatenerà un ulteriore tipo di conflitto, tra i due amici, uno supportato dalla fede, l’altro supportato dall’onero militare del suo stato. I due si trovano, loro malgrado, a combattere una guerra l’uno contro l’altro e allo stesso tempo a lottare contro sé stessi, i loro sentimenti e la loro lealtà.
  • Il libro è una raccolta di digressioni su musica, alchimia e Natale. I singoli capitoli sono tratti, con i necessari adattamenti ed integrazioni, da altrettanti ‘post’ pubblicati negli anni su ‘Chemyst’s Blog’. È arricchito da una ‘Nota Liminare’ di Marwan, il cui pseudonimo cela un’alchimista operativa con vaste conoscenze storico-archeologiche, e da una ‘Prefazione’ di Alessandro Nardin, musicologo studioso dei rapporti fra musica ed esoterismo.
  • Un nuovo intrigo pronto e servito per Giulio Fantini. Stavolta, oltre a tentare di districarsi nella propria complessa sfera sentimentale, dovrà scoprire l’omicida dell’abbiente professore di matematica, oramai in pensione, Loris Rivoliotti freddato nel suo appartamento in pieno centro. Molti i misteri che avvolgono l’esistenza di questo romagnolo il cui anagramma è Tiritillo Viroso, soprannome con cui è più conosciuto in città. Trasferitosi in Abruzzo per lavoro, è costantemente accompagnato a belle donne e mantiene un tenore di vita ben al di sopra delle sue possibilità. Anche il vicequestore Astolfi non se la sta passando bene, impegnata com’è in problemi personali che assillano e molestano la sua serenità. Non sarà facile, ma anche stavolta con la sagacia che lo caratterizza, c’è da scommetterci che il nostro farmacista farà di tutto per venire a capo dell’enigma.
  • C’è molto d’Abruzzo in quella che è stata la prima, grande corsa automobilistica del secolo scorso: il Gran Premio di Tripoli del 7 maggio 1933. Abbinato ad una lotteria, la prima effettuata a norma di legge, il biglietto acquistato dal Segretario comunale di Cellino Attanasio – paese in provincia di Teramo – sarà sorteggiato con il bussolotto corrispondente al corridore Tazio Nuvolari. Apriti cielo, accade di tutto e di più: Nuvolari si reca in Abruzzo, poi a Roma per un accordo di massima insieme ad altri piloti, favoriti per la vittoria finale. Utilizzando la tecnica del racconto basata su fatti ampiamente documentati dall’editoria nazionale dell’epoca, Paolo Martocchia confeziona una narrazione puntigliosa, con una chicca: l’arrivo di Nuvolari a Cellino e lo scontro con la bicicletta del ciclista amico di Bartali.
  • Il romanzo di Giampiero Margiovanni è un thriller, ma ha il sapore di una fiaba. Non a caso i protagonisti sono due bambini di otto e dieci anni, Leo e Max. Come in tutte le favole vi sono una fata buona, nonna Angelica, e un orco cattivo: il Bulgaro. Quest’ultimo si presenterà feroce in un pomeriggio di luglio e sottrarrà i due bambini alla gioia e alla luce dell’infanzia. I sogni nelle lacrime è un vero e proprio romanzo di formazione. Nell’arco di poche, ma interminabili ore, i protagonisti affrontano peripezie e prove che segnano indelebilmente le loro anime ma, supportati dalla dolce temerarietà e dall’incredibile forza d’animo di nonna Angelica, non ne usciranno traumatizzati ma nobilitati. È lei la vera eroina di questa storia, nonna Angelica, una donna dolce e risoluta, che insegna ai nipoti il valore dei sogni.
  • Peppino Cortese è un ragazzino siciliano appassionato di corse di biciclette e grande tifoso di Gino Bartali. Quando riceve in regalo un motociclo Vespa ne approfitta per seguire una tappa del giro d’Italia del 1949 che passa proprio dalle sue parti. Ma per uno sgradevole scherzo del destino finisce, durante la corsa, col far cadere alcuni ciclisti, tra i quali Fausto Coppi. Da quel giorno inizia una sorta di fuga per evitare le ire del padre che lo vorrebbe al lavoro nella sua bottega di macellaio. Nel suo fuggire senza una meta si unisce ad un gruppo di briganti locali, gente senza scrupoli che vive razziando i commercianti della zona. Fuggito anche dalle loro premure e tornato a casa il suo unico pensiero è sperare di veder vincere Fausto Coppi e non essere considerato la causa della sua sconfitta nella corsa. Per sua fortuna la storia gli regalerà una delle più belle imprese sportive di tutti i tempi: la vittoria di Fausto Coppi nella leggendaria tappa Cuneo Pinerolo. Data di pubblicazione: 28 febbraio 2024. Procedendo con l’acquisto prima della data di pubblicazione, sarà effettuato un pre-ordine. Il libro sarà spedito dopo la data di pubblicazione.
  • Carlo, un giovane docente di lettere di una tranquilla città lombarda, è sconvolto dalla tragica morte della sua fidanzata in un incidente stradale. La mancanza di giustizia lo tormenta e, quando il caso viene archiviato senza colpevoli, il dolore si trasforma in una furia incontenibile. Ingannato dall’oscurità che avvolge il suo cuore, Carlo si sdoppia: da una parte la razionalità lotta per mantenere il controllo, dall’altra un lato oscuro lo spinge verso un desiderio vendicativo che lo consuma. Deciso a far pagare chi ritiene responsabile del suo tormento, si trasforma in un giudice implacabile e carnefice del presunto colpevole. In questo viaggio nell’abisso della vendetta, Carlo si interroga sulla natura del male e sulla responsabilità di chi infetta con il dolore e di chi, a sua volta, ne viene contagiato. La sua coscienza è l’unica ancora di salvezza, ma è messa a dura prova dalla potenza travolgente della sofferenza. Nella ricerca di giustizia, Carlo si trova costantemente sul filo del rasoio tra bene e male, incapace di distinguere dove finisce la propria sete di vendetta e inizia il desiderio di umanità. E se alla fine, nonostante tutti gli sforzi, la coscienza dovesse cedere, lasciandolo prigioniero delle tenebre per sempre? Data di pubblicazione: aprile 2024.
  • Miriam, ventisei anni, definita dai suoi amici “ragazza empatica”, soffre di una rarissima forma di filofobia, paura d’amare, che le impedisce di legarsi sentimentalmente e di instaurare relazioni durature. Studia per diventare sceneggiatrice e, per ironia della sorte, lavora da stagista come wedding planner. Convocata in uno studio notarile a Capalbio, scopre che la sua paura d’amare ha radici ben più profonde. Quello che Miriam ignora, è un passato che le è stato taciuto per amore, che le appartiene e che straordinariamente, avrà modo di conoscere. Un’eredità, un incontro inaspettato, una diagnosi che chiama in causa il cuore mettendolo alla prova, un destino beffardo che unisce e divide, il coraggio di vincere la paura e di tramutarla in forza, la bellezza di un gesto d’amore. Si può amare così tanto qualcuno da impedirgli di morire? Miriam scoprirà la verità solo quando imparerà a vedere col cuore, solo così riconoscerà il suo miracolo. Ovunque andrai, un romanzo sull’arrendersi all’amore. Chi ama vince sempre.
  • “Pappe fatate per principi e principesse” è un libro pensato per le mamme e per i loro cuccioli, poiché un sano rapporto con il cibo inizia proprio dallo svezzamento. Le ricette semplici e gli  ingredienti gustosi sono un binomio eccellente per fare dell’ora della pappa un momento di gioia. Le favole, i consigli e le interviste  fatte ai bambini contenute nel libro accompagnano il lettore e chi ascolta in un mondo fantastico. Questo piccolo manuale vuole essere un aiuto prezioso per le neo mamme e per tutta la famiglia. Ricordiamoci che mangiamo per vivere, non viviamo per mangiare. E allora prendiamo i cucchiai e andiamo alla scoperta del mondo infinito dei sapori.
  • Stella ha 16 anni, scrive poesie e ha un rapporto conflittuale con il proprio corpo. Non riesce ad accettarsi per come appare all’esterno ed evita in ogni modo di vedere la propria immagine riflessa nello specchio. Inoltre, la sua vita sembra continuamente disseminata di dispiaceri e insoddisfazioni, come se ci fosse un’ombra che sovrasta e opprime la sua esistenza. Ma ogni ombra può essere rischiarata da una luce, da un bagliore che apre uno squarcio nel buio. Specchio e anima è la storia di un’adolescente alle prese con i problemi familiari, la scuola, i rapporti con i propri coetanei e un passato complicato. È la storia di un percorso interiore ed esteriore.
  • Le imposizioni e le rappresaglie di Totonno, tipico genitore di una generazione a cavallo tra le due guerre, se da una parte mortificano l’esuberanza e le certezze del figlio primogenito, Elmo, protagonista del romanzo, dall’altra affinano la sua sensibilità verso un personalissimo punto di vista sulle vicende della vita. Le sue successive migrazioni, a cominciare dalla fuga in Francia, quando era poco più di un ragazzo, sono fortemente incoraggiate da un’incontenibile esigenza di libertà. Quando sarà la volta del Venezuela, questo sentimento prevarrà sulle naturali paure dell’emigrante e su qualsiasi proposito di benessere economico. Una volta rientrato in patria, Elmo conoscerà Maria al banco vendita del mercato e sarà “una storia di fichi finiti alle galline” a farli innamorare e sposare. La prematura scomparsa della moglie, lo porterà però ad abbandonare l’avviata attività di fruttivendolo per diventare il più originale e fantasioso rigattiere della zona. Sarà El Condor de los Andes, nome d’arte trascritto sulla portiera della sua 500, che lo trasformerà in un punto di riferimento per la sua clientela, con l’obiettivo di recuperare le storie personali di ognuno dietro le cose abbandonate. Svolgerà la sua attività con l’esclusivo uso di una minuscola fiat 500, certamente il mezzo più inadatto ma che, come si vedrà, diventerà per Elmo quasi un essere umano. Una storia vera, densa di emozioni e risvolti divertenti, com’è nella vita, qui superbamente rappresentata dalla strana lucertola con due code. Presenza costante nella narrazione è la natura che avvolge, accerchia e accarezza i personaggi, rende cosmiche le pulsioni umane e a volte le scatena.
  • "Di Ileana mi ha sempre colpito la determinazione nel curarsi, senza nascondere il suo problema e demotivarsi nello studio o in altre attività extrascolastiche. So infatti che è bravissima a scuola come mi hanno confermato le sue maestre. [...] Quando ho saputo che Ileana aveva scritto un libro l’ho voluto leggere immediatamente. Sono rimasto molto colpito dalla sua scrittura molto più matura di quanto ci si potrebbe aspettare a 12 anni. Ha dimostrato una sensibilità ed una profondità di pensiero fuori dal comune insieme ad una prosa piacevole ed efficace. Credo che dovrebbe assolutamente coltivare queste sue qualità”. Dott. Andrea Diociaiuti, ospedale pediatrico “Bambin Gesù” – Roma “Ho sempre pensato che i bambini affetti da un’anomalia vascolare avessero un quoziente intellettivo superiore alla media e Ileana rientra perfettamente in questo quid superiore come sta dimostrando man mano che cresce”. Dott. Piergiorgio Falappa, ospedale pediatrico “Bambin Gesù” – Roma
  • Questa storia è stata voluta e pensata per bambini che, poi, nel rappresentarla, ne sarebbero stati i protagonisti. L’impostazione perciò, scorrevole e lineare, offre dei contenuti di intento educativo, mantenendo sempre la freschezza nei toni e la gradevolezza e lo stupore nelle immagini. Il CD allegato non è un semplice “Audiolibro”, ma una vera e propria rappresentazione in versi e musica del contenuto del libro. Non una semplice lettura, quindi, ma un’opera completa dove la narrazione diventa recitazione, la fantasia vola con la musica. “Dall’altra parte della Luna” perché il principio animatore è incentrato sull’andare e venire tra la terra e il cielo, cosa che incontra i desideri fondamentali dell’esplorazione e della conoscenza, propri di un bimbo (ma anche dell’essere umano). La conclusione del viaggio coincide con il “ritorno”, con il “vivere al proprio posto”, con la raggiunta consapevolezza però, di essere parte di un tutto, di occupare un luogo negli spazi infiniti, regolati magistralmente dall’ordine e dall’armonia.
  • X Segreto

    15,00
    ...egli si trova tra due mondi, il presente di una piccola realtà piemontese fatta di famiglia, società e l’immaginario dei racconti che spesso aiutano a scoprire verità, ma anche a nascondersi. Etrar è il mondo raccontato, l’altra faccia di noi stessi; ospita personaggi fantastici che traggono origine da miti e leggende della nostra storia. Si racconta di maschere che influenzano la vita di 20 amici, una ribellione da se stessi, un racconto che parla al lettore di come trovare le proprie verità. Spesso basta un piccolo sussulto, un attimo, un battito di ali per cambiare. Solo, questo il nome del protagonista, scopre che è rinchiuso in una prigione, scappa, corre e si nasconde; sta per uccidersi quando trova l’amicizia di un drago. Inizia a credere che al di fuori dei propri pensieri ci sia una vita...
  • Le protagoniste di questo libro sono le donne. Donne che hanno vissuto sulla propria pelle la terribile esperienza di una delle due guerre che ha sconvolto il secolo scorso e oscurato la coscienza collettiva. Madri, mogli, figlie e sorelle che hanno lottato con passione e coraggio ogni singolo giorno, pur di sconfiggere la morte e, in tutto questo scenario oscuro, l’elemento centrale che rischiara le loro vite è l’amore. L’amore che si esprime in tutte le sue forme e non tiene conto dei pregiudizi dettati dall’uomo che troppo spesso si lascia trascinare dal male che lo vuole simile alla bestia. Questo romanzo è un viaggio nel cuore femminile in cui le soste diventano dialoghi tra sentimenti e necessità, incubi e sogni, speranze e timori, e sono tinte da un unico colore. Un colore che sgorga dal cuore e che annulla qualsiasi confine, anche quello che c’è tra la vita e la morte.
  • Luciano Odorisio prende il tempo, beffardo e crudele, e lo ferma qui, sotto i nostri occhi, in queste pagine, come il fotogramma di un film. E ce lo racconta con fine sguardo cinematografico, lui che alla settima arte ha dedicato gran parte della sua vita. Con uno stile musicale e piacevolmente “sghembo”, ci trasporta dentro un mondo bizzarro, popolato (soprattutto nella prima parte del libro) da bandidos, cowboys poco credibili, cavalli impazziti avvolti da polvere e fango, ’mbriachi, gnoccolone con cosce e sise eccessive e registi eccentrici. Interessanti aneddoti cinematografici finiscono sempre per incrociare i ricordi della sua infanzia, comici quanto commoventi. Incontriamo personaggi singolari, macchiette che racchiudono l’anima schietta e verace della vita di provincia, protagonisti di una commedia abruzzese tutta da ridere. E ancora, figure da neorealismo accuratamente descritte, catapultate in contesti immaginari: verità e illusione s’incontrano in un gioco difficile da decifrare, ma che importa, il bello è proprio questo sconfinare nell’onirico, come accade nell’ultimo racconto, Calda Notte. Nove racconti dove l’autore cerca di dare spessore al ricordo, dilatandolo, cercando di restituire intensità a ciò che nella memoria sbiadisce. Non si può dimenticare. Se si dimentica si muore.
  • Il presente lavoro ha lo scopo di incrementare in ambito sociale le conoscenze e le informazioni relative alle patologie osteo-articolari, come l’artrosi e l’osteoporosi, malattie endemiche per quanto riguarda il tessuto osseo. La maggior parte delle persone conosce il problema solo attraverso un’esperienza personale o il racconto di un parente o un amico. Viene sottovalutato, per l’appunto, il ruolo della prevenzione mediante il trattamento posturale terapico, lo stile di vita quotidiano, dalla sfera alimentare alla condotta lavorativa fino allo svolgimento di attività motorie corrette e non fallaci. L’artrosi e l’osteoporosi, patologie trattate nel libro in questione, sono piuttosto comuni, in ambo i sessi (l’osteoporosi preferisce il sesso femminile) e in tutte le etnie; quello che è meno comune è la tipologia del trattamento di tali malattie, dalla terapia medica a quella posturoterapica. Nel compendio le due patologie che attanagliano il nostro corpo sono illustrate e messe a confronto, analizzandone analogie e differenze; dalla descrizione etimologica al racconto storico della scoperta e dei protagonisti che ne hanno delineato i primi casi, dall’eziologia alla fisiopatologia sino ad arrivare alla fisioterapia motoria per trattare e tamponare tali entità morbose, disaminando dettagli e aneddoti peculiari. Lo scopo primario è quello di maggiorare il flusso di informazioni al popolo per evitare che tali malattie possano nel corso degli anni incalzare sempre di più per via di una prevenzione assente o mal gestita.
  • La cattedrale di S. Tommaso Apostolo, la piazza antistante, sede del mercato cittadino, Corso Matteotti con i suoi palazzi più importati, il Castello con la sua monumentalità e la sua imponenza, l’Orientale, il Palazzo Farnese, la piazzetta del pesce e la Piazza Plebiscito con il fossato verso il nord, racchiudono come in un abbraccio, nel loro insieme, la realtà del quartiere storico originale della Città di Ortona. All’interno di questo “abbraccio” permanevano tracce significative che avevano formato le abitudini e i costumi caratteristici locali. In questo ambito hanno trovato spazio senza interferire negativamente, ma integrandosi fra di loro in modo emblematico, le attività storiche della Città di Ortona. Quando si percorre la Via dei Pescatori, chi è capace di lasciarsi andare alla sensibilità, sente ancora le tipiche frasi dei pescatori, il loro vociare forte e diretto, che rimaneva lontano ed avulso dalla signorilità di chi abitava sul Corso Matteotti o sulla Piazza. C’era nel quartiere una realtà urbanistica dei naviganti, dove le loro famiglie, guardando l’orizzonte mutevole dall’Orientale, potevano vedere la lontananza dei loro cari. La forte presenza della realtà contadina si era ricavata il suo spazio funzionale, le loro case tipiche avevano negli ingressi il posto dove commerciare giornalmente i prodotti della terra, le bottigliette con il vino appese all’esterno erano un richiamo esplicito. Anche i commercianti avevano la loro rilevante e significativa presenza che da Palazzo Farnese a Piazza Plebiscito custodivano il margine sud del quartiere. Gli artigiani con le loro attività rappresentavano una forza vitale, la maestria incontestata di personaggi notati di evidenti capacità ha formato generazioni di professionisti. Gli artisti poi, avevano una presenza diffusa e significativa con una funzione di collante dell’intero Quartiere che viveva intorno e della presenza forte e unica della Cattedrale di S. Tommaso Apostolo. La sfortuna volle che il fronte bellico con la sua mortale distruzione soffermò il suo alito su quella delicata ma indimenticata realtà. Maledetta Guerra!
  • “Non è poi così diversa la vita quando si lotta in ciniche metropoli e ci si perde senza via d’uscita” Cosa accadrebbe se il mondo finisse all’improvviso? Ad attendere il poeta non ci sarebbe più l’inferno medievale di Dante, ma una trafficata megalopoli di oggi dove vivono, fianco a fianco, le anime dei morti e i diavoli. E chi l’avrà vinta nello scontro decisivo tra Lucifero e Dio? Con la guida di Giovanni l’Evangelista e l’aiuto di Brahma, un barboncino parlante, il poeta racconta l’avventura di un’apocalisse contemporanea, tra Santi, personaggi storici, della politica, dell’economia e dello spettacolo. Un assurdo viaggio a Dite, la città dei peccatori, in cui il presente si mischia al passato, e viceversa, nel giorno in cui si rivela il destino finale dell’umanità.
  • Centouno balli letterari dal sedicesimo secolo a oggi, balli famosi come il reel di Orgoglio e pregiudizio o i valzer di Anna Karenina e de Il Gattopardo, balli divertenti come I viaggi di Gulliver e Moby Dick, crudeli come La signora delle camelie, infelici come Madame Bovary e Tonio Kröger. E ancora balli appassionati, sensuali, rituali, popolari, teatrali, in versi, in maschera, balli mancati, danze macabre e demoniache, mazurche, polche, samba, tango, flamenco e paso doble, perché la fantasia degli scrittori è pari a quella dei ballerini. Un invito alla lettura e... ad alcune tra le feste più famose della letteratura. Il diritto d’autore di questo libro verrà interamente devoluto all’Associazione “Mi fido di te” che si occupa di animali in difficoltà.
  • La bambina e i samurai brasiliani: una saga migratoria presenta un resoconto in cui la famiglia dell’autrice è protagonista di numerose avventure migratorie, che hanno avuto il Brasile come destinazione. Il libro racconta la saga degli immigrati italiani e giapponesi che si sono incontrati nella città di San Paolo, le cui strade e storie si sono incrociate, svolgendosi in diverse generazioni fino all’arrivo dei nipoti dell’autrice, frutto della mescolanza di etnie e culture molto comune in Brasile. Il saggio affronta la formazione di diverse diaspore migratorie in vari momenti storici, legati alla fine del XIX secolo, a tutto il XX secolo e all’inizio del XXI secolo. Questo testo, attraverso la storia, la geografia, l’economia, la politica e il diritto, consente poi di ripercorrere la storia del Brasile e tutti i momenti cruciali che i brasiliani hanno vissuto, mostrando come una nazione che ha ricevuto molti immigrati ora è diventata un paese da cui molti partono alla ricerca di nuovi orizzonti. Mostra anche il ritardo nella mescolanza tra immigrati e brasiliani, l’importanza del matrimonio nelle famiglie degli immigrati, la difficoltà di ritornare al paese d’origine, il valore della famiglia, dell’educazione come via di crescita sociale ed economica, per non parlare dell’efficienza del Brasile nel forgiare la sua “brasilianità”. In un contesto storico più ampio, questo saggio storico-sociale tratta di un tema che coinvolge confini e Stati nazionali, le cui funzioni sono in costante cambiamento in questo mondo globalizzato. Sebbene la migrazione della popolazione su scala globale sia stata considerata una minaccia per la sicurezza degli Stati nazionali negli ultimi decenni, questo documento mostra quanto siano positivi i cambiamenti culturali, sociali ed economici derivanti dai processi migratori.
  • In un percorso che si snoda lungo i tracciati antichi e contemporanei della nostra penisola, si dipanano e si dispiegano i racconti, eterogenei per stile e contenuto, raccolti in “Il tempo, gli uomini, le cose”: uno spaccato singolare e quanto mai variegato di un’Italia passata, presente e futura, scrigno di sentimenti, emozioni, fatti storici, storie picco- le e grandi, reali e inventate. Il riferimento all’Italia, benché sempre presente, diventa il più delle volte solo il pretesto, l’occasione, il trampolino di lancio per narrare, per avventurarsi nei meandri di una parola che vuole farsi, a seconda dei casi, testimonianza, vento buono, pietra d’inciampo, denuncia o speranza. Segno. Piccolo baluardo che si opponga e resista al crudele, ma inevitabile, fluire del tempo, alla fragilità della vita, al dilagante nulla che ci circonda. Una parola, quindi, che dà voce alle più complesse e sfaccettate inquietudini emotive dell’uomo, soffermandosi e affacciandosi sui paesaggi interiori oltre a fluttuare sulle coordinate spazio-temporali di una mappa territoriale frastagliata, policroma e bellissima. In ogni modo ciascun racconto, partendo dal micro-orizzonte in cui è situato, indagando nei ripiegamenti esistenziali e intimi dei personaggi, diviene specchio e paradigma del proprio tempo, lasciando emergere in particolare l’umanità profonda e screziata delle storie, sospese tra memoria e nostalgia, tra ironia e disillusione, tra sogno e poesia. Ventinove autori sono stati selezionati in quest’antologia, frutto della prima edizione del Premio di selezione editoriale per inediti “Racconti tricolore”, ideato e organizzato dall’agenzia Scribo; ventinove scrittori che si sono cimentati con il genere del racconto breve e che hanno deciso di sfiorare e accarezzare nelle loro narrazioni i calchi antichi o più recenti di una storia comune, che si disperde nei mille imprevedibili rivoli degli eventi minori, minimi, qualche volta perduti o dimenticati, e dei moti interiori, umani. L’Italia funge qui da ampio contesto. È una scenografia che accoglie, facendosene testimone, circostanze eterogenee e diversissime. Il Bel Paese si trasforma in un teatro dei vizi e delle virtù, della meraviglia e del disincanto, della pervicacia e della resa. Gli autori antologizzati nella presente pubblicazione sono: Antonio Albanese, Salvatore Luciano Bonventre, Andrea Carloni, Stefano Carnicelli, Pablo Cerini, Adriana De Leonardis, Fabiano Di Campli, Giovanni Di Guglielmo, Luca Dragani, Irene Giancristofaro, Irene Giuffrida, Libera Iannetta, Antonio Laurino, Giorgio Lupo, Giovanni Marangio, Marilisa Munari, Umberto Nasuti, Tommaso Nidasio, Sara Palladini, Milena Privitera, Vanessa Quarantacinque, Valerio Ruggieri, Maria Scerrato, Dante Troilo, Amelia Va- lentini, Sandra Vannicola, Maria Pia Vittorini, Cristian Zulli, Giusi Zulli Marcucci.
  • L’Inferno è una parola che descrive da sola il contenuto di questo libro: l’autrice, infatti, narra l’Inferno così come lo ha vissuto insieme al figlio David, affetto da sindrome di Asperger. L’autrice vive a stretto contatto con David, finito all’inferno senza capirne il motivo e lo segue passo per passo, insegnandogli a sopravvivere e a resistere, cercando, nel frattempo, una via di fuga, la verità e la salvezza. Con forte amore materno, nonostante tutto il tempo trascorso in una situazione di forte emarginazione, l’autrice riesce finalmente a fuggire da quell’inferno e a portare il figlio in salvo, offrendogli una scialuppa per navigare in mare aperto, verso la sua vita
  • “L’abrogazione dell’amore”, portando alle estreme conseguenze i germi esistenti nella società italiana contemporanea e riprendendo episodi fondanti della nostra storia, prova a riflettere sul tema dell’amore da un punto di vista inedito. Ne emerge un’Italia futuristica e farsesca in cui la forma prevale sulla sostanza e dove qualsiasi legge, anche la più ingiusta, può essere ammessa per il sol fatto di essere stata emanata attraverso procedimenti leciti. Se le persone abdicano alla propria capacità di pensiero e alla libertà di scelta, se la Legge voluta dalla maggioranza prevale sul Diritto, inteso come insieme di principi irrinunciabili di civiltà, allora anche le conquiste dell’umanità possono andare perdute. E la “legge che cancella l’amore” può divenire il campo di battaglia per una guerra civile.

Titolo

Torna in cima