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Una ricerca approfondita sull’Abruzzo e sui suoi abitanti, che ci porterà a scoprire come tra i corregionali negli U.S.A. esiste un vero feeling con l’attività legata al mondo del cinema e della televisione. Le storie raccolte raccontano di una comunità che ha saputo trasformare il proprio talento in successo, legando il proprio nome alla grande storia di questo immaginario chiamato Hollywood. Storie reali che sembrano frutto di copioni cinematografici. Data di pubblicazione: 1 luglio 2023. Se acquisti il libro prima di questa data effettui un pre-ordine. La spedizione sarà processata subito dopo la data di pubblicazione.
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È notte fonda. Francesca Scarinci viene svegliata dal vagito angosciato di un bambino e da una voce che grida: “apri che qua a terra ti ho lasciato una creatura”. Questo ed altri richiami hanno spesso echeggiato nel cuore della notte in tutto il territorio comunale di Crecchio, un piccolo paese della Provincia di Abruzzo Citra, dal 1810 al 1840. A Crecchio, la “Deputazione comunale dei projetti” ha dovuto occuparsi delle sorti di 265 bambini abbandonati assegnando ad ognuno di essi un nome e un cognome, affidandoli a donne che li avrebbero nutriti ed accuditi. In omaggio a queste donne ho intitolato questo libro “Le Madonne del Latte”. Autori della fotografia: Franco Procida e Stefano Ventura
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Senza più soldi e con la prospettiva di un’occupazione qualsiasi, Fabio del Colletto, già cronista di nera in un quotidiano fiorentino, decide di raccontare in un libro i retroscena di una storia nella quale sangue e politica si sono mischiati. Mentre scrive, però, Fabio viene a trovarsi senza lavoro, senza un soldo e con davanti a sé, come unica prospettiva per tirare avanti, quella di mettersi a vendere piccoli spazi pubblicitari su di un giornaletto di annunci economici. La sua vita è a un bivio, da una parte quello che ama, dall’altra la fine dei sogni e l’ammissione che avevano ragione i suoi genitori quando gli ripetevano che la vita è una croce da portare con rassegnazione. Prima di arrendersi, capisce di avere un’unica possibilità: pubblicare il libro con la storia di cui è stato testimone e attore, ma non sarà così semplice... La posta in gioco è troppo alta.
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Tre donne migranti da differenti Paesi, sono accomunate da un passato avverso che le ha segnate al punto di cercare altrove una nuova vita. Ognuna di loro ha una storia diversa fatta di soprusi e violenze, ma il loro presente non sembra esserne da meno. Intrecciano le loro strade condividendo gioie, dolori e paure; affrontano le difficoltà delle relazioni interpersonali, delle questioni etiche e morali con l’unico scopo di raggiungere la verità andando oltre l’ostacolo della finta apparenza, liberandosi dai limiti imposti dalle bigotte frontiere sociali. Il messaggio vuole essere di speranza e resilienza, dimostrando che, nonostante tutto, è possibile costruire una vita migliore per sé stessi e per gli altri senza rinunciare mai ai propri sogni e alla propria libertà.
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Carlo, un giovane docente di lettere di una tranquilla città lombarda, è sconvolto dalla tragica morte della sua fidanzata in un incidente stradale. La mancanza di giustizia lo tormenta e, quando il caso viene archiviato senza colpevoli, il dolore si trasforma in una furia incontenibile. Ingannato dall’oscurità che avvolge il suo cuore, Carlo si sdoppia: da una parte la razionalità lotta per mantenere il controllo, dall’altra un lato oscuro lo spinge verso un desiderio vendicativo che lo consuma. Deciso a far pagare chi ritiene responsabile del suo tormento, si trasforma in un giudice implacabile e carnefice del presunto colpevole. In questo viaggio nell’abisso della vendetta, Carlo si interroga sulla natura del male e sulla responsabilità di chi infetta con il dolore e di chi, a sua volta, ne viene contagiato. La sua coscienza è l’unica ancora di salvezza, ma è messa a dura prova dalla potenza travolgente della sofferenza. Nella ricerca di giustizia, Carlo si trova costantemente sul filo del rasoio tra bene e male, incapace di distinguere dove finisce la propria sete di vendetta e inizia il desiderio di umanità. E se alla fine, nonostante tutti gli sforzi, la coscienza dovesse cedere, lasciandolo prigioniero delle tenebre per sempre?
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Reggio Emilia, 1507 La discordia domina le grandi famiglie, schierate o coi Conti Bebbi o con gli Scajoli. Basta una parola a scatenare risse e i primi morti giacciono nelle strade. Colpiti da un severo bando, tre dei giovani Bebbi devono lasciare la città, ma dove non arrivano magistrati corrotti, giungono i sicari. Lacerati dal lutto, i fratelli braccano gli assassini. Son disposti a stringere amicizia perfino con canaglie come il Morotto: tutto, pur di punire i mandanti. Tra risse, sfide d’oratoria, sotterfugi, battaglie e sabba, le fazioni inaspriscono lo scontro con la Legge e con la spada. Nel secondo volume de “Gli alfieri del Duca” i Bebbi son impegnati sia a cercare di placare il proprio dolore nel sangue, sia a sostenere il buon amico Conte di Novellara a proteggere i suoi feudi.
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Siamo a Costalta, un piccolo paese di montagna ai confini col nulla. È una notte del ’39, la neve è alta, ogni rumore è attutito. Nasce Osvaldo. Di lui seguiamo l’intera vita, in un viaggio che attraversa amore, sofferenza e solitudine. Osvaldo è un semplice, un puro, dotato di una forza che non sempre sa controllare. Bello e analfabeta, gran lavoratore e gran bevitore, la sua vita è una continua fuga da tutto e tutti. Le donne lo amano e lui le lascia fare. Traspare, però, in filigrana una profonda malinconia esistenziale, un’irrequietezza che ha in sé qualcosa di eroico. Con Osvaldo va in scena un mondo fatto di gente umile, di rozzi divertimenti, di affetti che non trovano parole. Il nuovo che avanza, però, non è senza minacce, e il finale suona come un cupo monito.
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L’alfiere è un pezzo del gioco degli scacchi che, a differenza del cavallo (vds. “La mossa del cavallo” di Andrea Camilleri), è incapace di mosse a sorpresa (e geniali), ma risulta piuttosto mobile, caratteristica non infrequente tra gli investigatori poco accomodanti. Il nostro appartenente a tale pur rispettabile categoria viene “spostato” dal giocatore dove più gli fa comodo, da un lato all’altro della scacchiera (dello scacchiere bellico del secondo conflitto mondiale) in un biz; disturbava forse gli intrallazzi del potente di turno? Qualcuno ha già conosciuto il mag. Ovidio Cioni della RGdF? Ha fatto carriera, non molta in verità, ma qualche amicizia importante può vantarla; nel complicato mondo dei militari, della polizia e delle spie in cui si trova ad operare può essere essenziale; consegue così un importante risultato, per niente scontato… sopravvive.
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Alessio è un ragazzo sulla trentina, bello, ricco e di successo. Ma Alessio ha commesso un grande errore: si è lasciato sfuggire la donna della sua vita, Vittoria, per sposarne una che non ama, anzi disprezza. D’allora, non c’è stato giorno in cui non si sia pentito della sua scelta. Vittoria, nel frattempo, si è rifatta una vita altrove ed è felice con un altro uomo. Il destino però, si sa, alle volte ti concede un’altra possibilità. Tra esilaranti battibecchi, fortuite coincidenze, amici stravaganti che non vedono l’ora d’intromettersi, e altre rocambolesche avventure, Alessio tenterà di riconquistare il cuore dell’unica donna che abbia mai amato. Perché un uomo, quando è innamorato, sa essere più tenace di cento donne messe insieme…
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Cosa potrebbe succedere quando si incontrano un vispo bambino che vuole realizzare i suoi sogni e quelli di coloro che ama, un cervo, un pastore ragazzino, un uomo grosso e muscoloso, uno alto e ossuto e il più anziano dei boscaioli? Inizia questo avvincente viaggio insieme al piccolo Poseidone e lo scoprirai! …“a te, Vita, assegno il compito di custodire gli astri del firmamento. Nel corso dei secoli, chi riuscirà a far incontrare una Stella Alpina con una Stella Marina avrà la possibilità di raggiungere la propria Stella del Cielo e, dall’unione delle tre, potrà ricevere in dono la realizzazione di tutti i suoi sogni. Ma ricorda: se non sarai una guardiana attenta e sensibile, destinerai te stessa a non capire…”.
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"Di Ileana mi ha sempre colpito la determinazione nel curarsi, senza nascondere il suo problema e demotivarsi nello studio o in altre attività extrascolastiche. So infatti che è bravissima a scuola come mi hanno confermato le sue maestre. [...] Quando ho saputo che Ileana aveva scritto un libro l’ho voluto leggere immediatamente. Sono rimasto molto colpito dalla sua scrittura molto più matura di quanto ci si potrebbe aspettare a 12 anni. Ha dimostrato una sensibilità ed una profondità di pensiero fuori dal comune insieme ad una prosa piacevole ed efficace. Credo che dovrebbe assolutamente coltivare queste sue qualità”. Dott. Andrea Diociaiuti, ospedale pediatrico “Bambin Gesù” – Roma “Ho sempre pensato che i bambini affetti da un’anomalia vascolare avessero un quoziente intellettivo superiore alla media e Ileana rientra perfettamente in questo quid superiore come sta dimostrando man mano che cresce”. Dott. Piergiorgio Falappa, ospedale pediatrico “Bambin Gesù” – Roma
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Un barman, un uomo ed una donna misteriosa. E un cocktail. Unico e vero motore degli eventi."Cosa ti faccio ragazzo?" "Il solito..." "Lo dici in modo strano..." "Vorrei che tu lo faccia buono come la prima volta..." "Perché?"... "Perché è l'ultimo che berrò, dopo di esso non me ne dovrai fare più..." "Sei sicuro?" "No. Ma ci devo provare...devo uscirne fuori altrimenti..." "Altrimenti cosa?" "Non lo so di preciso ma non sarà bello...non lo sarà per nessuno..." "Così mi fai paura." "Io ce l'ho già addosso la paura...mi è entrata dentro e non ne vuole sapere di andare via ed ha il volto di una donna..." "Questa è ossessione..." "Non so cosa sia...ma una cosa è certa..." "Cosa?" "Mi sta distruggendo. Piano. Da dentro. E ho paura...".