Narrativa

  • Sono storie di vita, vissute a diverse latitudini, diverse età, diverse temperature. Il rispetto dovuto ad ognuna di queste, il non voler dimenticare nessuno, il voler incidere il dolore di ogni migrante sul soporifero e ovattato ego cosciente di noi “megliostanti”, fa sì che venga fuori una storia di testimonianze crude, e scevre da contorni narrativi baroccheggianti e narcisistici. Il denominatore comune è la costante ricerca di una migliore condizione economica, ma fra dissensi etici e ideologici l’unica vera costante è la morte, fedele compagna di sempre la cui insaziabile voracità è lo spettro inscrollabile di qualsiasi proiezione futura. L’amore è la chiave che squarcia il buio e apre al futuro, e l’integrazione ne è sicuramente un collante che agevola molti di questi sviluppi.
  • Una scimmia di pezza, cinque bambini. Cinque storie si snodano da un capo all’altro del mondo, unite da un pupazzo che intreccia vite diverse tra loro, accomunate dal dramma dell’infanzia negata. Da un villaggio asiatico, che baratta lo sfruttamento minorile con la sopravvivenza, all’agiatezza corrotta e smaniosa di una famiglia borghese in una città italiana, con la sua inquieta periferia che pullula di invisibili povertà; dalla tranquillità di un indolente paesino della provincia al drammatico esodo di un popolo precipitosamente in fuga dalla guerra. Storie di vite innocenti in cerca di una salvezza spesso negata, raccontate attraverso lo sguardo di una scimmia di pezza, testimone silente di una narrazione senza riscatto.
  • Suoni, musiche, giochi di parole, paesaggi e profumi, contornati da aneddoti e metafore, portano l’autore a ripercorrere la sua vita e soprattutto la vita di un caro amico dotato di valori fisici e mentali straordinariamente fuori dal comune e partendo da queste rare doti, decide di prendere e apprendere tutto il bene che ne viene scaturito. I due amici condividono, non solo la quotidianità della città abruzzese dove vivono, ma anche tante attività sportive, una su tutte, l’atletica. Fanno da cornice persone, personaggi e figli del mondo, che si susseguono in un racconto di vita vissuta, come tessere di un grande puzzle. Pezzo dopo pezzo, ogni tassello trova il suo posto e il risultato finale sarà un mosaico di esperienza e di vita, di ricordo e di speranza, che avrà come epilogo un invito finale.
  • Arrivati all’altezza del Silven Light Bridge, nel breve tratto in cui i convogli del metrò riemergono sopra il suolo, mi incantai a vedere la città nuda che era la scenografia della mia vita. Migliaia di luci accese, le insegne scintillanti, le vetrate degli uffici ancora pieni di gente, i cantieri con le gru che gareggiavano in altezza coi grattacieli pazzi di vita... Eppure, tutte queste cose insieme non riuscivano a scalfire il fascino sordido di una città che non mostrava la sua vera anima, che affogava nei colori e annegava in una esibita sazietà la sua oscura disperazione. “Chissà”, pensavo, “cosa sta accadendo in questo preciso momento all’interno di quelle mura o al buio dei cortili, nei mille vicoli coi loro tombini putrefatti di sangue e di menzogna...”
  • Tutto è cominciato prima...la storia si riferisce a qualcosa che è già accaduto, ma non tutti lo sanno. Meer è un piccolo borgo che si affaccia sul mare e quando una persona nasce il suo nome viene scritto sulla sabbia. Quando muore viene cancellato dalle onde del mare. Quattro fratelli: Olivia, Grace, Levi e Nathan, ognuno con passioni differenti e molto legati tra loro, conoscevano bene il loro mare, ma una brutta notizia li portò a notare quello che non avevano mai visto fino ad allora. In TV annunciarono la misteriosa scomparsa di alcuni ragazzi. Nonostante i problemi e i pericoli che sapevano di dover affrontare decisero di avventurarsi alla ricerca dei giovani scomparsi, senza dire nulla a nessuno. Vicino gli scogli scoprirono una zona ancora inesplorata, una grotta che pareva coperta da un sottile velo d’acqua. Una volta oltre la grotta, tutto sembrava uguale al loro mondo, almeno all’apparenza...
  • “In questa raccolta di racconti brevi, lo scrittore ortonese Attilio Alessandro Ortolano (Lanciano, 1993) esplora le idiosincrasie e le assurdità della vita contemporanea, le profondità dell’animo umano e la difficoltà di essere fragili. I suoi personaggi incarnano diverse condizioni dell’individuo; ricercano l’autenticità in un mondo sclerotizzato dalle consuetudini e dalla ricerca della speranza. I racconti “Anima e topi”, “Aspettami nel futuro, se possibile”, “Il peso dell’artista” e gli altri evidenziano una continua tensione alla ricerca di una verità per la quale il prezzo da pagare diventa una intima inadeguatezza, che tuttavia i protagonisti combattono con la grazia di chi cerca di mantenere intatta almeno la propria luce. In calce, alcune lettere dal futuro, scritte dai personaggi del suo ultimo romanzo, Ossigeno (Edizioni Augh, 2020)”.
  • Trascurabili tracce di vita è un romanzo breve che mescola vicende di vari personaggi coinvolti in un terribile incidente stradale a Selva Adriatica, una fantomatica città del centro Italia. Sono vite a perdere, spesso drammatiche, o meglio, come recita il titolo del libro, sono trascurabili tracce di vita che compongono un affresco crudo, ma al tempo stesso surreale e delirante, della difficoltà dell’esistenza nella società attuale. Sono L’ambiguità, la doppiezza del comportamento, la violenza psicologica a dominare sotterraneamente ogni azione dei vari protagonisti. È spesso la musica pop anni 70 e 80 a trascinare ciascuno in mondi paralleli strani e inquietanti, per compensare le carenze affettive di ogni protagonista o per rendere più accettabili le proprie insoddisfazioni. Lucarini ci fa annegare nel suo universo tragicomico, atroce e surreale al tempo stesso, facendoci spesso perdere riferimenti spazio temporali certi.
  • Dora, ormai anziana, ricostruisce la memoria della propria famiglia, dalla quale è stata allontanata bambina, unendo i propri ricordi con quelli di una amica della fanciullezza, ritrovata dopo anni di separazione. Narrando e ricostruendo, sono cancellati i luoghi comuni, e affiora la propria diversità e non ciò che avrebbero dovuto essere la sua vita, il sentire e il comportarsi suo nonché delle sorelle, delle cugine, della madre all’inizio del Novecento. Dora ricostruisce, con la narrazione, gli ardori, le passioni, i tabù infranti, i conformismi rigettati, gli scandali e comprende di essere parte di un mondo femminile che con determinazione e volontà è riuscito a stare in equilibrio tra i modelli sociali imposti e le proprie scelte. Donne che hanno fatto sentire la loro voce, tenue ma ferma, e imposto le loro identità, anche dirompenti, senza scomporsi né rassegnarsi. Data di pubblicazione: aprile 2024.
  • Peppino Cortese è un ragazzino siciliano appassionato di corse di biciclette e grande tifoso di Gino Bartali. Quando riceve in regalo un motociclo Vespa ne approfitta per seguire una tappa del giro d’Italia del 1949 che passa proprio dalle sue parti. Ma per uno sgradevole scherzo del destino finisce, durante la corsa, col far cadere alcuni ciclisti, tra i quali Fausto Coppi. Da quel giorno inizia una sorta di fuga per evitare le ire del padre che lo vorrebbe al lavoro nella sua bottega di macellaio. Nel suo fuggire senza una meta si unisce ad un gruppo di briganti locali, gente senza scrupoli che vive razziando i commercianti della zona. Fuggito anche dalle loro premure e tornato a casa il suo unico pensiero è sperare di veder vincere Fausto Coppi e non essere considerato la causa della sua sconfitta nella corsa. Per sua fortuna la storia gli regalerà una delle più belle imprese sportive di tutti i tempi: la vittoria di Fausto Coppi nella leggendaria tappa Cuneo Pinerolo. Data di pubblicazione: 28 febbraio 2024. Procedendo con l’acquisto prima della data di pubblicazione, sarà effettuato un pre-ordine. Il libro sarà spedito dopo la data di pubblicazione.
  • Un evento inimmaginabile coglie di sorpresa il mondo e lo sconvolge: finisce l’inverno, arriva l’equinozio di marzo ma della primavera non c’è traccia. Niente gemme, niente foglie, niente fiori. Passano i giorni, le settimane, i mesi e nulla cambia. Siamo fermi al 30 febbraio, alla data che il calendario rifiuta. Si va in cerca della primavera perduta nelle creazioni che il tema ha ispirato nell’arte, nella musica, nella poesia. In un mondo aggredito da guerre, catastrofi ecologiche, degenerazione climatica, proliferazione di armamenti atomici si ipotizza un rapporto fra queste realtà e la paralisi stagionale. Ma di fronte al fenomeno la scienza è impotente, almeno fino a quando si prospetta finalmente un filo di speranza. Esile, precario, ma non c’è altro cui aggrapparsi...
  • Il romanzo di Giampiero Margiovanni è un thriller, ma ha il sapore di una fiaba. Non a caso i protagonisti sono due bambini di otto e dieci anni, Leo e Max. Come in tutte le favole vi sono una fata buona, nonna Angelica, e un orco cattivo: il Bulgaro. Quest’ultimo si presenterà feroce in un pomeriggio di luglio e sottrarrà i due bambini alla gioia e alla luce dell’infanzia. I sogni nelle lacrime è un vero e proprio romanzo di formazione. Nell’arco di poche, ma interminabili ore, i protagonisti affrontano peripezie e prove che segnano indelebilmente le loro anime ma, supportati dalla dolce temerarietà e dall’incredibile forza d’animo di nonna Angelica, non ne usciranno traumatizzati ma nobilitati. È lei la vera eroina di questa storia, nonna Angelica, una donna dolce e risoluta, che insegna ai nipoti il valore dei sogni.
  • Ortica

    13,00
    Tea vuole uccidere suo padre. È spinta da un sentimento incontrollabile di rivoluzione meditata. Ha una madre lontana dai suoi rigogliosi ideali, ma la protegge senza incanto. Con lei scambia lettere stanche, intimorite, morte, vive. Marta, la sua compagna di cella, è una fioraia meticolosa e delicata come petali di lillà. Marta scrive a una dottoressa sfibrata dal quotidiano ma stuzzicata dalla sensibilità dell’amata. Abbracci e nodi di anime complesse, che meditano tra dubbi e risposte, sulle tiepide esistenze.  
  • Una dirigente scolastica tenace e piena di creatività, studenti vivaci e aperti al confronto con coetanei svedesi in uno scambio culturale, un paese d’Abruzzo alle pendici della Maiella. Sono questi gli ingredienti di un racconto che accompagna il lettore in una storia fatta di tante storie: quella della dirigente che indossa il nome che le si addice perché riesce, pur tra ostacoli, a realizzare sogni importanti per sé e la sua comunità scolastica, quella di ragazzi stranieri che vivono una bella esperienza di amicizia e di amori che sbocciano, che conosceranno e ameranno miti e leggende legate al posto che li ospita. Quando un improvviso disastro nella lontana Goteborg costringe i giovani svedesi a restare molto più a lungo del previsto a Licaso, ci saranno momenti durissimi ma Vittoria, insieme ai ragazzi tutti, con indomita volontà, riuscirà a realizzare una nuova scuola. Straordinaria, una vera eccellenza europea. Un racconto pieno di vita, di valori, con un sapore di fiaba.
  • Ad Enrico, allenatore 45enne ed ex giocatore professionista di calcio, viene affidata una squadra di ragazzi di un quartiere malfamato di Roma. A tutto pensava, quando accettò l’incarico, tranne che al posto di normali adolescenti, si sarebbe trovato di fronte a giovani per lo più dediti ai furti e allo spaccio. Quindi lottare, o mollare ancor prima di cominciare, come ha sempre fatto nella sua vita? La scelta sembrerebbe ovvia. Ma tra quei giovani c’è un ragazzo che gli ricorda tanto qualcuno. E così accetta la sfida, provando a fare l’impossibile, perché il possibile, da quelle parti, non é mai bastato. Il quinto punto è un romanzo che parla di opportunità, della percezione del mondo come possibilità e non come imposizione. E, certamente, di motivazioni profonde che risiedono in ogni essere umano, a dispetto della forma. Ma parla anche e soprattutto di un uomo che, cercando di salvare gli altri, proverà a salvare se stesso.
  • (a cura di) Giuseppina Fazio - Nicoletta Fazio con un racconto inedito di Rolando D’Alonzo Più volte si è cantato il requiem aeternam per il racconto, genere che nell’editoria soffre una certa, neppure malcelata, disapprovazione. Eppure, sebbene surclassato dal romanzo, po- trebbe vivere – e non mal vivere – una stagione di rifioritura. Ne sono testimoni i testi che danno corpo a questa raccolta, selezionati nell’ambito della terza edizione del Premio Letterario Internazionale “Scribo”, cornice e luogo d’incontro di una cerchia di storie e di autori. Un’antologia tessuta da molte mani è sempre una scommessa, un andare oltre la compattezza rassicu- rante del nome singolo in copertina, un protendersi verso un polimorfismo di vicende e di stili, di anime e di ragioni – molteplici e talora insondabili – della scrittura. Oltre l’azzurro, troverete cieli di metallo e, al di là delle nubi più fitte, scoverete lembi di terra o isole nel mare. La traversata che state per affrontare avrà ritmi inconsueti, sicché sarete sospinti da fiati asciutti o epigrammatici oppure da fraseggi fitti di volute: in ogni caso, ascolterete voci senza contraffazioni, mescidate insieme a quel grande racconto che è la vita.

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