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  • Un meteorologo si occupa del tempo quando i tempi seguono l’asse conforme alla vita ordinaria. Ma quando si trova nel mezzo di una guerra ed accerchiato in un assedio che tende a spostare le lancette dell’orologio indietro di secoli lascia perdere il suo mestiere o cerca di portarlo avanti e potenziarlo con qualcosa che non può essere colpito dalle granate, con lo spirito di libertà che preserva le consuetudini di una popolazione che nella comunanza pacata trova le energie per rispondere alla disumanità con resiliente decoro? La voce narrante del meteorologo Boban sviluppa una cronaca analitica di una lotta impari le cui immagini si snocciolano lungo un percorso individuale e pur sempre collettivo, che si sviluppa nelle lettere ad una ragazza. Anna. Gli episodi vividi manifestano l’impronta indelebile che ogni guerra lascia sull’osservatore che tenta di rimanere oggettivo. La sua città, infatti, ha subito l’assedio più lungo dei tempi contemporanei, quasi quattro anni del decennio ‘90-’99, la replica moderna di una storia antica ripetutasi tante volte prima in epoche e luoghi del globo diversi. Sull’intera narrazione risuona la domanda: «Abbiamo imparato qualcosa?»
  • Può un amore durare nel tempo e nello spazio? Può mantenere fedele la promessa di eternità? Il romanzo ci immerge, con garbo e lucidità narrativa, nel mondo di Mia, protagonista insieme a Marcello di una storia d’amore vissuta di attimi fugaci, passionali e teneri. La fuga dal contingente, beata e felice riporterà, ben presto gli amanti a dover fare i conti con una realtà ben più complessa ed articolata di un sentimento forte e appassionante come l’amore. Quando Mia comprenderà che il legame è impossibile nascerà in lei una profonda conflittualità emotiva, divisa fra il desiderio di una relazione stabile irrealizzabile e la volontà di volerla, comunque, vivere come tale. È un viaggio introspettivo nel quale Mia affronterà, fra numerosi dubbi e incertezze, il grande amore della sua vita fatto di assenze che pesano, di desideri e aspettative mal riposte. Non le basterà il multiverso creato da Marcello nel quale convivere serenamente, spensierati, innamorati e svincolati da condizionamenti e retaggi sociali che ne possano, in qualche modo, limitare la felicità. Questo sarà il suo viaggio più difficile, quello dell’anima alla ricerca di sé stessa.
  • Inconciliabilità /in·con·ci·lia·bi·li·tà/ Sostantivo femminile Der. di inconciliabile Impossibilità di coesistere, derivante da motivi di contrasto. La condizione reciproca di cose fra loro inconciliabili. Perché parliamo di due realtà antitetiche. Di due pianeti differenti. Ma in fondo, anche l’uomo, un piede sulla luna è riuscito a metterlo. Ed è allora così che le vite e le carriere autoriali, di alcune delle più illustri piume del ventesimo secolo si ri-manifestano, in modo limpido, nelle gesta dei protagonisti dello sport nazional-popolare per eccellenza. Un dilettevole giuoco di associazioni e di contrapposti, per osservare il nostro calcio da un’angolazione più “intima” e magari, perché no, entrare in punta di piedi nel salotto letterario novecentesco. Data di pubblicazione: 22 febbraio 2024. Procedendo con l’acquisto prima della data di pubblicazione, sarà effettuato un pre-ordine. Il libro sarà spedito dopo la data di pubblicazione.
  • Tre donne migranti da differenti Paesi, sono accomunate da un passato avverso che le ha segnate al punto di cercare altrove una nuova vita. Ognuna di loro ha una storia diversa fatta di soprusi e violenze, ma il loro presente non sembra esserne da meno. Intrecciano le loro strade condividendo gioie, dolori e paure; affrontano le difficoltà delle relazioni interpersonali, delle questioni etiche e morali con l’unico scopo di raggiungere la verità andando oltre l’ostacolo della finta apparenza, liberandosi dai limiti imposti dalle bigotte frontiere sociali. Il messaggio vuole essere di speranza e resilienza, dimostrando che, nonostante tutto, è possibile costruire una vita migliore per sé stessi e per gli altri senza rinunciare mai ai propri sogni e alla propria libertà.
  • Un evento inimmaginabile coglie di sorpresa il mondo e lo sconvolge: finisce l’inverno, arriva l’equinozio di marzo ma della primavera non c’è traccia. Niente gemme, niente foglie, niente fiori. Passano i giorni, le settimane, i mesi e nulla cambia. Siamo fermi al 30 febbraio, alla data che il calendario rifiuta. Si va in cerca della primavera perduta nelle creazioni che il tema ha ispirato nell’arte, nella musica, nella poesia. In un mondo aggredito da guerre, catastrofi ecologiche, degenerazione climatica, proliferazione di armamenti atomici si ipotizza un rapporto fra queste realtà e la paralisi stagionale. Ma di fronte al fenomeno la scienza è impotente, almeno fino a quando si prospetta finalmente un filo di speranza. Esile, precario, ma non c’è altro cui aggrapparsi...
  • Spesso vengono fatte affermazioni senza i dovuti approfondimenti. Così è per i migranti, i cui dati dimostrano che non esiste la mussulmanizzazione dell’Italia, o per il rapporto tra sesso ed amore, che non può avere limiti purché condivisi dagli interessati. Non esiste la presunta superiorità di una cultura o di una religione rispetto alle altre e l’unica speranza, per un mondo migliore, è affidata alla comprensione degli altri. I protagonisti di questa postulatio si pongono il problema dell’utilità delle loro riflessioni. È dunque senza conclusioni, questo dibattito che lascia irrisolti i problemi denunciati?
  • Dei Santi Anna e Gioacchino non c’è traccia nel Vangelo. Di loro si parla solo negli apocrifi e in altri testi medievali. Mantenendo come traccia tali scritti e soprattutto con lo sguardo rivolto agli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova, l’Autore arricchisce la trama del racconto, immaginando episodi compatibili con la narrazione, il contesto e la natura dei protagonisti. La sua attenzione è rivolta a scrutare l’anima di tutti i “personaggi”, in particolare quella di Anna e si interroga sul rapporto madre-figlia di fronte alla Annunciazione di Maria. La donna, ormai in età assai avanzata ripercorre, in prima persona, le tappe salienti della sua vita ed affida alle pagine della pergamena il suo stupore per il misterioso disegno della sua vita.
  • Il termine violenza non deve fare subito pensare ad atteggiamenti e/o comportamenti violenti, seppur costituiscono la forma più visibile, perché vi sono delle condotte, dei modi di fare, che seppur non lasciano lividi visibili sul corpo sono però più pericolosi perché colpiscono il cuore, l’anima della donna. L’amore ti riempie il cuore non te lo spezza continuamente. L’amore è sincerità, è rispetto, è protezione, è difendersi, è prendersi cura l’uno dell’altro, ma è soprattutto presenza. Tutto il resto non è amore, tutto ciò che Monty ha vissuto le ha fatto cambiare idea sull’amore dandole la forza di allontanarsi da quell’uomo, da quel sentimento così forte, così bello, inebriante ma così tossico e devastante al tempo stesso.
  • Venezia e Milano, luoghi magici, dove questa storia si dipana come un gomitolo di lana, grazie a Nadia, la voce narrante del romanzo, complici la fisica e l’astronomia, materie apprese al liceo e mai dimenticate. Un prologo misterioso che si svela a sorpresa solo nell’epilogo finale. La particella sconosciuta e la materia oscura diventano metafore appropriate allo svolgersi di un’esistenza complessa, con grandi difficoltà da superare. Infatti la storia diventa un intricato caso poliziesco, dove spiccano le sorprendenti azioni del commissario Giovanni Bellomo. Nadia è forte e coraggiosa, vive nella speranza di un tempo migliore e crede nella forza del cambiamento spesso portatore di grandi opportunità.
  • Salvami Te

    15,00
    Nella profondità del mare, al confine tra reale e surreale si plasmano le sorti di Lalla e Davide. Attraverso la vita di Rosa, madre giovane e inaspettata, si svela la realtà di Davide, smanioso di capire chi sia l’uomo che l’ha concepito. Lalla, confortata dal suo inseparabile e fedele cane, cerca risposte alle proprie inquietudini adolescenziali. Dalla Spagna in Italia, i protagonisti si troveranno a calpestare le strade e le spiagge di Gela, cittadina siciliana, comprendendo come le loro vite, in fondo, rappresentano le due facce della stessa medaglia chiamata “Esistenza”. Un romanzo emotivo e coinvolgente che aiuterà il lettore ad accettare che bisogna vivere il “qui e ora”: non si può scegliere come nascere.
  • È notte fonda. Francesca Scarinci viene svegliata dal vagito angosciato di un bambino e da una voce che grida: “apri che qua a terra ti ho lasciato una creatura”. Questo ed altri richiami hanno spesso echeggiato nel cuore della notte in tutto il territorio comunale di Crecchio, un piccolo paese della Provincia di Abruzzo Citra, dal 1810 al 1840. A Crecchio, la “Deputazione comunale dei projetti” ha dovuto occuparsi delle sorti di 265 bambini abbandonati assegnando ad ognuno di essi un nome e un cognome, affidandoli a donne che li avrebbero nutriti ed accuditi. In omaggio a queste donne ho intitolato questo libro “Le Madonne del Latte”. Autori della fotografia: Franco Procida e Stefano Ventura
  • Agli inizi del ‘900 la Sabina e Poggio Mirteto sono stati fra i primi luoghi in Italia ad avere un cinematografo, dove venivano proiettati i primi film senza sonoro. Fra tentativi di censura e propaganda, la ditta Neroni e, in particolare, Francesco Neroni e il figlio Piero, per decenni hanno portato il cinema nella miriade di piccoli paesi della Sabina, utilizzando un proiettore montato su un vecchio sidecar della Prima guerra mondiale e in seguito su un camioncino. Le loro sale cinematografiche, allestite sia al chiuso che all’aperto, erano frequentatissime e venivano utilizzate anche per concerti, spettacoli teatrali e molto altro. Dopo la loro chiusura, la grande passione per il cinema di questa terra si è nuovamente concretizzata a partire dal 1991 attraverso la Rassegna cinematografica Grande Cinema Italiano che ancora oggi, dopo più di trent’anni, continua ad accogliere registi, attori, operatori e produttori del panorama cinematografico italiano.

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